15 dicembre 2007

G8, condannati 24 no global ...102 anni per devastazione

Condannati 24 no global102 anni per devastazione
Haidi Giuliiani: "Sono sconvolta. Serve una commissione d'inchiesta parlamentare
Sospetti di falsa testimonianza per tre ufficiali dei Cc e un vice questore


- La prima sentenza per i tragici fatti del G8 a Genova nel 2001 condanna 24 no global. Una sola imputata assolta, Nadia Sanna. Le pene variano tra i sei mesi e gli 11 anni. Dopo quasi sette ore di camera di consiglio, il tribunale ha più che dimezzato le pene proposte dell'accusa, comminando un totale di 102 anni di reclusione contro i 225 richiesti dai pm. Massimiliano Monai, il giovane sorpreso in una fotografia mentre insieme a Carlo Giuliani - ucciso poco dopo da una pallottola sparata da un carabiniere - corre con una trave di legno all'assalto della camionetta dei carabinieri, è stato condannato a cinque anni solo per danneggiamenti. La Procura ne aveva chiesti nove. Contrariamente alle richieste dei pm, solo a un terzo degli imputati è stato riconosciuto il più grave reato di devastazione e saccheggio che prevede una pena compresa tra gli 8 e i 15 anni. Per Marina Cugnaschi, che apparteneva a un gruppo anarco-animalista ed era accusata di aver fatto parte del blocco nero, i pm avevano chiesto 16 anni: il tribunale ne ha comminati 11. Quindici anni era la pena che la procura aveva chiesto per Francesco Puglisi detto Molotov, che aveva confessato d'aver lanciato più bottiglie incendiarie di quelle che gli attribuiva la Procura: è stato condannato a dieci anni e mezzo. Sentenze che, nonostante la forte riduzione rispetto alle richieste della procura, hanno "sufficientemente soddisfatto" i pm Anna Canepa e Andrea Canciani titolari dell'accusa. Hanno contestato invece la sentenza del tribunale una cinquantina di no global che si sono riuniti in piazza de Ferrari, nel centro della città, proprio sotto le finestre del palazzo Ducale che sei anni fa ospitò i grandi del mondo. Hanno scandito slogan di protesta e mostrato uno striscione su cui avevano scritto frasi contro la polizia. "Sono sconvolta", commenta Haidi Giuliani, senatrice del Prc e madre di Carlo Giuliani. Il tribunale "ha giudicato i ragazzi come se fossero delinquenti abituali. Ribadisco l'assoluta necessità di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta". "Indegne" giudica le condanne il deputato di Rifondazione Francesco Caruso, mentre per Marco Rizzo dei Comunisti italiani è "una sentenza che profuma di vendetta sociale". Il Verde Paolo Cento, sottosegretario all'Economia, aggiunge: "La contestazione dei reati di saccheggio e devastazione è capace di stravolgere la realtà dei fatti di Genova".
Sull'altro fronte politico Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, replica: "Le forze di polizia risposero a questa furia incontrollata per assicurare l'incolumità dei cittadini e il rispetto dell'ordine pubblico". E Francesco Storace le fa eco chiedendo che sia rimossa la lapide intitolata a Carlo Giuliani in Senato. Il tribunale di Genova ha pure inviato gli atti alla procura perché valuti l'ipotesi di incriminare del reato di falsa testimonianza quattro ufficiali di polizia giudiziaria, due dirigenti della questura e due ufficiali dei carabinieri, che operarono in via Tolemaide dove fu ordinata la carica contro il corteo delle Tute bianche. Secondo i giudici, le loro deposizioni come testi durante il processo non sono state veritiere. Restano ancora aperti i dibattimenti negli altri due processi avviati dopo i tragici fatti del 2001. I procedimenti contro l'irruzione alla scuola Diaz e le violenze nella caserma di Bolzaneto, si dovrebbero concludere la prossima estate.

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Prima di dire " e alla polizia?" aspetterò la prossima estate e vedremo.. quasi quasi però sarei tentata di pensare che per i procedimenti contro l'irruzione alla scuola Diaz e le violenze alla caserma di Bolzaneto le cose non andranno così. Mah' spero di sbagliarmi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ecco come il Sismi spiava Roppo & Canepa (nonché CARIGE e CIR)

Articolo tratto dal portale Indymedia al link:


http://piemonte.indymedia.org/article/8908


Scoop: Ecco come il Sismi spiava Roppo & Canepa (nonché CARIGE e CIR)


SISMI: “Operazione Cavallo di Troia” ecco come il servizio segreto militare attenzionava centri sociali, alta finanza, avvocati, banche ed iraniani.

Palazzo di Giustizia di Genova, P.zza di Portoria 1. Lo stramaledetto “Armadio della vergogna”. continua a vomitare faldoni che dovrebbero rimanere sopiti per molto tempo ancora. Ecco come il Sismi attenzionava Roppo & Canepa nonché C&C (Carige & Cir e Coe & Clerici). A smascherare lo 007 del Sismi non i CC (Carabinieri) ma il duo inquirente Canepa & Canciani.
Accidenti se li ha fregati. Li ha fregati tutti, quell'Altana…. L’agente del Sismi Altana Pietro sembra l'unico a custodire certezze in questa intricata spy story dove la realtà è tutto meno ciò che sembra, sfuggente come la sabbia di queste spiagge liguri. Li ha fregati tutti. Le banche, l’alta finanza, i centri sociali, gli iraniani. Forse anche i giudici. E ora tremano anche alcuni magistrati. L’armadio della vergogna è quel famoso archivio dove pare siano stati riposti per anni tutti quei fascicoli scomodi da tenere al riparo da occhi indiscreti. Almeno un ripiano dell’archivio segreto di P.zza Portoria, è proprio riservato a lui: Altana Pietro. La spia del servizio segreto militare che è andato a battere nei centri sociali in cerca di informazioni per il Sismi.

Qui una sintesi:

- “Altana Pietro: lo 007 del SISMI che spiava i centri sociali (e non solo)”
http://piemonte.indymedia.org/article/5620

Lo 007, all'anagrafe Altana Pietro, è conosciuto anche con alcuni strani pseudonimi come "Guglielmo Dabove" e/o “Franco Ugo Davolio” (“Diavolio” sarebbe più corretto). Ha 49 anni, look alla kojak (capoccia lucida e rasata) elegante e con la faccia da bravo ragazzo. Per alcuni non è che un Robin Hood in giacca e cravatta. Ma chi sia davvero, nessuno - neppure i giudici di palazzo di giustizia di Genova - possono dirlo con esattezza. La sua storia è la trama di un intrigo internazionale, un racconto che si snoda ricco di insidie tra spie e servizi segreti, depistaggi, presunti rapimenti, export di armi per l’Iran etc etc. Di sicuro si sa che Altana Pietro, esperto informatico nato a Torino da una famiglia di origini genovesi, doppio passaporto – italiano e americano - ha sottratto documenti riservati alle più importanti società italiane ed estere, nonché informazioni super-segrete a prestigiosi avvocati d’affari.

Di alcuni dossier scottanti abbiamo già dato conto in precedenti articoli proprio quì sul portale Indymedia. L’attività di intelligente dello 007 del Sismi però non s’è esaurita infiltrandosi nei centri sociali. Il primo tassello di questo intricato puzzle si rintraccia seguendo il filo di importanti società dell’alta finanza e aziende in odor di mafia e traffico d’armi.che l’agente Altana risulta aver spiato per lungo tempo.

Qui una sintesi:

- “Scoop: Ecco come il Sismi doveva rapire Carlos Remigio Cardoen”.
http://piemonte.indymedia.org/article/6564

Il capitolo più intrigante di questa incredibile storia concerne invece l’attività di intelligence dei servizi segreti militari nell’ambito di un certo tipo di studi legali. Per intenderci stiamo parlando di importanti avvocati d’affari (non certo di penalisti) nonché di avvocati fiscalisti di primissimo piano.

Dicevamo operazione “Cavallo di Troia”. Anche le città più fortificate possono essere conquistate senza dar battaglia. Come fece Ulisse. Ossia con una scaltra intrusione nella fortezza del nemico. Quello che ha fatto il Servizio segreto militare. S’è introdotta negli uffici delle migliori law firms genovesi per spiarne i (torbidi?) affari. Facendolo con grande fantasia e stile (bisogna ammetterlo). Per il tramite dell’agente del Sismi (alla bisogna anche del Sisde) Altana Pietro.

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