14 ottobre 2007

La potenza dei blog

Vi allego questo articolo trovato su repubblica.it :

Un blog contro la solitudine Nedda, on line a 86 anni

CASTEL SAN NICCOLÒ (AR) - Con il suo blog Nedda si sente altrove. Esce, scrive, cerca ancora. Non sta agganciata a quel pezzo di campagna del Casentino, in quella stanza solitaria con un letto, una finestra che dà su una valle di querce e castagni, strade sterrate, cinghiali, il computer accanto al comò con le foto in bianco e nero, gli occhiali, la Settimana enigmistica, un giallo Mondadori di trent'anni fa. Nedda viaggia ancora. Sul suo blog si presenta così: "Sono un'insegnante di scuola elementare in pensione da molti anni. Ho passato gli ottanta e ancora provo interesse per tutto ciò che avviene intorno a me". A essere precisi, Nedda Gottardi gli ottanta li ha passati da sei anni e da quindici si è ritirata in questa casa di Gabella, nel comune di Castel San Niccolò. "Due anni fa una delle mie figlie mi disse: perché non apri un blog?". Non ha faticato convincerla: le ha messo online qualche foto e le ha suggerito il titolo, "L'eredità di Nedda": "Sì, perché ai miei sei figli non lascio ricchezze, lascio quello che scrivo".
Cioè questo. Pagine digitali, ricordi, consigli, quel po' di saggezza che lascia la vita dopo che hai camminato a lungo. Uno dei nipoti ha pensato al resto, a facilitare l'accesso con le icone sul desktop: "Vede, se pigio questo bottone modifico il blog, se pigio quest'altro leggo quello che è già online". Facile no? Il blog è come un diario con le pagine lasciate aperte e lei in questi fogli racconta quello che le passa per la mente o tra le mani sfogliando i giornali o i libri che ogni tanto le portano dalla biblioteca del paese. Parla delle favole di Esopo, scrive post sul "vocabolarietto della bisnonna" dove traduce le parole inglesi, scrive di libertà e di prigioni passando dalla rivolta dei monaci buddisti in Birmania, al De Profundis di Oscar Wilde, dalle poesie di Giuseppe Giusti a quelle di Saba e D'Annunzio. Dà consigli ai giovani maestri: "Prima di tutto, prendetevi tempo per conoscere gli alunni, ognuno di essi è un mondo diverso", e "ricordatevi di sorridere spesso, i crucci teneteli fuori dall'aula". La scuola Nedda l'ha lasciata nel 1966, dopo venticinque anni di lavoro (era a Firenze, all'elementare di San Salvi): "Avevo sei figli a cui badare, tornavo a casa stanca, dovevo cucinare in quattro turni perché i ragazzi arrivavano a ore diverse". Eppure la scuola non se ne è mai andata davvero dalla sua vita, lei ha provato a cacciarla, ma è sempre rientrata. Ha sposato un maestro: "Ci siamo conosciuti a Bolzano, io sono nata a Rovereto, lui era venuto a insegnare da quelle parti"; ha una figlia che fa l'educatrice in un asilo ("malgrado le due lauree") e ancora adesso l'ex maestra ha un desiderio nel cassetto legato agli anni in cattedra: "Mi piacerebbe tanto incontrare uno degli alunni "tripolini" che ho avuto nel 1940 quando insegnavo nella colonia di Igea Marina". Nedda, il blog lo aggiorna "a volte la mattina, a volte a sera": "dipende da come sta Antonio (il marito ndr) che è malato". Lei esce poco, qualche passeggiata fino alla chiesa ogni tanto. La spesa gliela portano su, i libri pure. Però accende il computer e dice: "È la mia finestra sul mondo. Non è solo un dare, ricevo anche molto". Dialoga con visitatori, con un rispetto e una cortesia antica. "Non vedo la gente in faccia, ma ne leggo i pensieri ed è sempre un modo per conoscersi". E' successo per esempio, con Francesca che ha un suo blog, 60 anni e vive in Piemonte: "Ogni tanto mi lascia un commento di incoraggiamento". O un signore di cui non ricorda il nome "che una volta mi ha mandato tutto il processo a Socrate che io cercavo in Internet". Un'altra, un ragazzo che soffriva di depressione l'ha contattata e le ha raccontato che la famiglia non lo capiva: "Forse cercava una nonna, ma io mi sono fermata dopo qualche risposta perché mi sembrava un'intrusione nella vita degli altri". Un volta, un giovane l'ha insultata: "Mi ha lasciato un commento cattivo perché sono vecchia. Lì per lì ci sono rimasta male, poi ho capito che forse voleva soltanto giocare...". Di sicuro non scherzavano gli hacker che si sono impossessati qualche tempo fa del suo pc e che le hanno fatto recapitare una maxibolletta: "Sto ancora aspettando una parte del rimborso. Ho fatto la denuncia ai carabinieri e un'associazione di consumatori di Arezzo mi ha aiutato. Non ci potevo credere, mi sentivo come se i ladri fossero entrati in casa non soltanto nel computer, fortuna poi che mio nipote ha aggiustato tutto e messo un potente antivirus". Adesso è al riparo. "Scrivere un blog aiuta a sentirsi meno soli: io sono sempre stata una chiacchierona, ma da qui in Casentino non passa molta gente...". Sorride e la mano le scivola sul mouse.

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Che carina non trovate? Mi fa tenerezza e poi una donna della sua età che fa un blog è MITICO!!
L'ho aggiunta ai miei link , se volete mandarle un salutino ogni tanto.

Ps: Accidenti oggi la posta non mi funziona, Carla ti stavo scrivendo una mail ma non c'è verso di aprire Hotmail.

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