05 febbraio 2009

Ma basta. Ma basta. Ma fatela morire . FATELA MORIRE. Lasciate in pace quella familia , lasciateli nel dolore della perdita di una figlia . Dopo 17 anni di capezzale, dopo 17 anni di pianti e lacrime . Sono 17 anni che si preparano, che sanno che è irreversibile . FATEGLI DARE UNA SEPOLTURA AL DOLORE. Come si fa, come si fa a legiferare per impedire di porre fine a questa tortura? Come si fa a buttarsi sopra l'ambulanza che impedisce il trasferimento? Come si fa a togliere la scomunica a chi dice che l'olocausto non è successo e poi minacciare di rogo una familia che vuole seguire le volontà della propria figlia? Perchè , mi chiedo, perchè non possiamo farci i cazzi nostri, smettere di dire è giusto è sbagliato è bo e chiudere gli occhi, lasciarli al loro dramma, che potrebbe essere il nostro? Dobbiamo poter avere il diritto di morire quanto è inevitabile. Una vita protratta per cure e non per volontà del malato , quando il cervello è talmente deteriorato da non sentire il dolore , quando l'unica a soffrire è la folla di bene che ti sta intorno, che vita è ? Finiamola qui. Non se ne può più.
Il padre ne ha fatto una battaglia legale, perchè ha ragione, è diritto di sua figlia scegliere se andare o no e quello che sta vivendo lui , che sta passando lui da 17 anni , sarà un precedente, una vittoria per chi in futuro vorrà decidere per se stesso . Welby e altri ma soprattutto i familiari ( che sono quelli che con il dolore della perdita dovranno convivere, con il dolore della scelta di dare la fine a chi ti è caro, con il dolore di combattere per la morte di qualcuno a cui vuoi bene e che egoisticamente vorresti sempre accanto a te nel bene e nel male ) stanno in prima linea per il nostro diritto individuale. Chiamatela come volete eutanasia, morte dolce , morte . Ma usiamo un po' di empatia e caliamoci nel panni di chi vive questi drammi. E taciamo. Io, tu che leggi. Tutti.

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