25 marzo 2007

NON PER TORNARE SUL TEMA..

Nasce il "Dico fai da te":la fidanzata-badante
Alessandro Arbitrio non sa ancora a casa sua per prima arriverà la moglie o la badante. Da un certo punto di vista, potrebbe apparire un falso problema. La moglie e la badante di Alessandro, infatti, sono la stessa persona. Ma è facile intendere che per altri aspetti l'alternativa è tutt'altro che irrilevante: è molto più romantico scambiarsi le fedi nuziali che i bollettini assicurativi dell'Inps. Alessandro, comunque, si era rassegnato ai bollettini Inps perché, fatti i conti sui tempi della giustizia, era arrivato alla conclusione che la sentenza di divorzio dalla prima moglie sarebbe arrivata troppo tardi. Così, il 14 marzo dell'anno scorso, dopo aver vinto la caccia al tesoro per il reperimento dell'introvabile kit, ha fatto la fila del "decreto flussi" e ha presentato la domanda di assunzione come badante di Tamara, la sua compagna serba. Poi, due settimane dopo, ha messo in atto una protesta di cui hanno parlato giornali e tv. Un viaggio in moto di due giorni da Roma a Sremska Mitrovica solo per consegnare una rosa a Tamara. Un modo gentile per spiegare a tutti che anche il più semplice dei gesti d'amore, regalare una rosa, per un italiano che ha una compagna extracomunitaria è complicato come una gara di motocross. L'alternativa moglie-badante deriva infatti dall'assenza di qualunque forma di riconoscimento giuridico per le coppie di fatto formate da cittadini italiani ed extracomunitari. Così, per evitare che un rapporto affettivo venga regolato dai tempi di concessione dei visti turistici, o ci si sposa o si utilizza qualche escamotage. Si può immaginare la gioia di Alessandro e di tutti quelli che, come lui, avevano presentato domanda di assunzione delle loro fidanzate quando, nel luglio scorso, il governo decise di estendere il numero dei posti disponibili dagli originari 170mila a 484mila. Sembrava fatta. Invece no. I nulla-osta arrivano col contagocce. Dopo un anno, si calcola che poco più del trenta per cento degli aventi diritto abbia ricevuto una risposta. Secondo le ultime notizie, sarà fatto uno sforzo eccezionale per arrivare a esaurire tutte le pratiche entro il prossimo luglio. Ed è qua che la storia d'amore di Alessandro e Tamara torna a essere, suo malgrado, un monumento all'ipocrisia della legge e alle perversioni della burocrazia. E' infatti possibile che, più o meno nello stesso periodo in cui arriverà il nulla-osta, arrivi anche la sentenza di divorzio.
Insomma, solo all'inizio della prossima estate il cittadino italiano Alessandro Arbitrio saprà se - per formare una famiglia nel paese dove la famiglia è sacra - dovrà assumere la moglie o sposare la badante. (glialtrinoi@repubblica.it)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A leggere la storia del povero Alessandro, penso la colpa non sia dei Dico o non-Dico, ma della lentezzza della giustizia e burocrazia italiane. Un caro saluto da Padre Libero (scommetto che comincerai a chiamarmi così, ma non sono un crociato e non è colpa mia se i miei interessi sono la religione e l'indipendenza dei Paesi Baschi... :-)

Anonimo ha detto...

Penso che molto presto non sarò più ammesso a questo blog... :-)