19 ottobre 2006

Autunno e poesia--che tempo di merxx-



Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane.Ascolta. Piove dalle nuvole sparse.Piove su le tamerici salmastre ed arse,piove su i pini scagliosi ed irti,piove su i mirti divini,su le ginestre fulgentidi fiori accolti,su i ginepri folti di coccole aulenti,piove su i nostri voltisilvani,piove su le nostre maniignude,su i nostri vestimentileggieri,su i freschi pensieriche l'anima schiudenovella,su la favola bellache ierit'illuse, che oggi m'illude,o Ermione.
Odi? La pioggia cade su la solitaria verduracon un crepitío che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade.Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura,nè il ciel cinerino.E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancóra, stromenti diversi sotto innumerevoli dita.E immersi noi siam nello spirt osilvestre,d'arborea vita viventi;e il tuo volto ebroè molle di pioggiacome una foglia,e le tue chiomeauliscono comele chiare ginestre,o creatura terrestreche hai nomeErmione.
Ascolta, ascolta. L'accordodelle aeree cicalea poco a pocopiù sordosi fa sotto il piantoche cresce;ma un canto vi si mescepiù rocoche di laggiù sale,dall'umida ombra remota.Più sordo e più fiocos'allenta, si spegne.Sola una notaancor trema, si spegne,risorge, trema, si spegne.Non s'ode voce del mare.Or s'ode su tutta la frondacrosciarel'argentea pioggiache monda,il croscio che variasecondo la frondapiù folta, men folta.Ascolta.La figlia dell'ariaè muta; ma la figliadel limo lontana,la rana,canta nell'ombra più fonda,chi sa dove, chi sa dove!E piove su le tue ciglia,Ermione.
Piove su le tue ciglia neresìche par tu piangama di piacere; non biancama quasi fatta virente,par da scorza tu esca.E tutta la vita è in noi frescaaulente,il cuor nel petto è come pescaintatta,tra le pàlpebre gli occhison come polle tra l'erbe,i denti negli alvèolicon come mandorle acerbe.E andiam di fratta in fratta,or congiunti or disciolti(e il verde vigor rudeci allaccia i mallèolic'intrica i ginocchi)chi sa dove, chi sa dove!E piove su i nostri vóltisilvani,piove su le nostre maniignude,su i nostri vestimentileggieri,su i freschi pensieriche l'anima schiudenovella,su la favola bellache ierim'illuse, che oggi t'illude,o Ermione.
-Gabriele D'Annunzio

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